Perdonami. Ci vediamo? 22 Dicembre 2015 – Pubblicato in: The Funky Diaries

tvb

Il mio mestiere è difficile da spiegare.
Tranquilli, non è un post su quanto sia dura la vita del blogger, lungi da me, è piuttosto un mea culpa sull’incapacità di scindere vita e lavoro.
Il problema grande è che a me non dispiace, ci sono sempre dentro al 100%, anche mentre sono sdraiata abbracciata a mio figlio: perché anche tutti i sentimenti che immagazzino, finiscono in qualche modo per influenzare il mio punto di vista e quel che forse è la mia creatività.

Non lo so spiegare bene, ma la mia vita è fusa al 100% con quel che faccio.

Attenzione, non vivo pensando al lavoro, semplicemente ho la fortuna di lavorare con le idee, i miei sentimenti e il mio vissuto.
Non nel senso di raccontare il mio privato senza filtri, è che molto più semplicemente, la quotidianità mi regala sfumature da tradurre in un qualcosa.
Non si chiude mai bottega.
E poi questi sono gli anni del fare, lo sappiamo bene.

buon-natale

Ho parecchio da farmi perdonare. Chiedo Perdono.

Tutto il tempo che ti ho tolto, amica mia. Tutti gli sguardi che non ti ho dato, amico mio.
Ripeto sempre che il mio obbiettivo per l’anno che verrà è quello di vivere di più e lavorare di meno.
Da quanti anni te lo dico?
Poi rallento da una parte e decido di aprire l’eshop. Per dirne una, così, giusto per tornare punto a capo.

Però se sai che sto chiedendo scusa proprio a te è perché mi conosci bene: sono la donna dei controsensi.
Mi porto ancora dietro l’atteggiamento del pagliaccio della classe, come se non sapessimo entrambi che è un modo come un altro, per camuffare un carattere da orso marsicano.
Tu sai bene che per gli altri sono “quella che tanto ce la fa” eppure al contrario, sono tra le più bisognose di una pacca sulla spalla. Che però non chiederei nemmeno sotto tortura, se non a te.
Te che sai che parlo tanto agli eventi per imbarazzo. Tu che sai che prima di entrare in una stanza piena di gente, mi viene sempre quella roba lì, quella che sai riconoscermi addosso, perché sei tra quelle poche anime che ho lasciato entrare…

Non posso promettere che l’anno prossimo sarò più presente. L’ho già fatto e ho tradito la tua fiducia.

Però so cosa regalarti questo Natale: tempo assieme.

Una bottiglia con tanto di fiocco attorno sì, ma da aprire assieme.
Piuttosto del libro che ti regalo da anni, ti donerò un biglietto per una mostra, da vedere solo se ci potremo andare in due.

Se tutto va bene mi toccherà pure emetterti una fattura, perché già so quello che avrò in cambio: la tua amicizia è il miglior investimento per i giorni che verranno.

Grazie di lasciarmi la libertà di essere me stessa, di non sentirmi giudicata, di capire le mie assenze e i miei silenzi. Grazie perché tu sai. Sparisco, ma al primo cenno, corro come e quanto faresti tu per me.

GRAZIE.

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