Credo corresse l’anno 2010, non sono mai stata brava con le date.
Cucivo da pochissimo, per lo più bavaglini a forma di bandana per Leone: non se ne trovavano facilmente come adesso e io li volevo fortemente. Ho imparato da un’amica di mia mamma con la macchina da cucire della mia bisnonna.
Un giorno, stremata dai consigli non richiesti che quotidianamente qualcuno doveva per forza elargire, come accade sopratutto dopo il primo al figlio, decisi di ricamare a punto croce la scritta …zzi miei. 
Ne vennero fuori alcune bustine imbottite che regalai ad alcune amiche e che misi timidamente in vendita su Etsy.

Che nervi! Brutto rendersi conto di aver chiaro in mente un oggetto ma non avere gli strumenti e le capacità per poterlo realizzare. Non ricordo il momento esatto in cui ho pensato alla pochette …zzi miei così come si presenta oggi ma ora è esattamente come che la volevo.

Tra il pensare e il fare è passato parecchio tempo per mille motivi: dal tempo al denaro, dalla vita che scorre veloce al timore di non saper da dove iniziare. Tutti motivi validi, anche se principalmente penso che semplicemente, non era il momento giusto.

Mi è stato chiesto se le realizzerò in stoffa: non credo. Piuttosto vorrei realizzarla in ecopelle, ma vi assicuro che questo tipo di materiale, costoso quanto la pelle, è molto difficile da trovare. Lo vorrei bello e senza l’effetto plastica alla vista e al tatto.
La ricerca continua.
(Aggiornamento, sono arrivate anche le versioni Veg Friendly)

Dentro questi oggetti ci sono io fino in fondo, per me è importante che il contrasto tra l’espressione forte e l’eleganza dei materiali si capisca al primo sguardo.
Senza questa dualità sarebbe solo un accessorio con una parolaccia sopra e questo non mi rappresenta affatto…
Invece è temperamento e delicatezza, è decisione e solidità, è ribellione e rispetto.

E’ la pochette per effetti molto personali.

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