Mirtillo Rosso 31 Dicembre 2016 – Pubblicato in: Ci piace! kids, Kids, Next Generation Travellers

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Ho trovato il posto del mio cuore, punto.

Ma partiamo dal principio, come ben sapete solitamente sono restia a rifugiarmi in hotel, dove tutto è compreso e tutto è servito.  Sarà il mio spirito vagamente masochista ma questa volta sono stata incuriosita da un’amica che mi ha parlato di un luogo speciale dove si festeggia il Natale tutto l’anno, agosto compreso.

Nonostante le mie vicissitudini, lo spirito natalizio non mi ha mai abbandonato, e ho cercato in tutti i modi di trasmetterlo ai miei bimbi, e devo dire che quando quest’anno il mio decenne mi ha detto , anche un po’ seccato, “mamma io so che  Babbo Natale non esiste”, io gli ho risposto altrettanto seccamente, “a me non interessa quello che in cui credi tu, io ci credo ancora”!

Insomma tornando a monte, leggo e vedo foto di questo hotel  in quel di Riva Valdobbia, dove come scrivono  loro “Christmas is a state of mind”, e mi dico, ma sì Chiara per una volta, puoi dare una svolta al tuo modo di viaggiare e farti coccolare un po’.

E via si parte per un weekend, emozionatissimi e carichi di aspettative, ma no il Mirtillo Rosso , così si chiama questo hotel super speciale, non ha risposto alle nostre aspettative: le ha di gran lunga superate.

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Appena entri, ti guardi intorno e ti scatta  subito un enorme sorriso sulle labbra, che ci è rimasto impiantato in faccia per due giorni: un luogo che senti subito familiare, e soprattutto, nonostante il livello sia molto alto, in cui non ti senti a disagio, anche se non hai avuto tempo di pensare per giorni e giorni ai tuoi outfit.

Il sorriso non era solo il nostro ma anche di tutte le persone che  ci lavorano, e che ti gravitano intorno per tutto il soggiorno, sempre pronti a soddisfare qualunque richiesta, soprattutto quelle dei cuccioli, che sono per loro le vere guest star .

Iniziamo a guardarci intorno, apparentemente,  è tutto molto bello, pulito e ordinato, ma non è quello che contraddistingue il Mirtillo Rosso credetemi.

Ci avviciniamo verso il Mini Club, scoraggiati, perché anche quelle poche volte che ci siamo ritrovati in strutture che lo prevedessero, è sempre stata una costrizione provare a lasciare i ragazzi per una mezz’oretta al massimo. Qui no, siamo stati letteralmente abbandonati dai nostri figli, a costo, di farmi venire dei dubbi sul loro entusiasmo nel trascorrere un felice weekend con noi; ma poco dopo conosco Rosa e gli altri ragazzi, e mi rassereno subito, non è colpa mia, sono loro che sono fantastici.

E  se a pranzo, sedute a tavola, c’erano tante famiglie con prole, a cena, ritroviamo improvvisamente un folto numero di coppiette, ancora felici ma anche un po’ perplesse, per il fatto di avere “ogni tanto un po’ di tempo per se’”

Ma sapete qual è il segreto a mio avviso?

A parte il fatto di avere al suo interno delle splendide persone, è la posizione del Mini Club, si trova infatti  nel bel mezzo della lounge, vicino al bar e vicino al ristorante, quindi a meno che non cogliate l’occasione per prendere la porta e non tornare, i vostri bimbi sapranno sempre dove siete, e all’occasione potranno fare una corsetta per venire a farvi un bel saluto, questo rasserena loro ma anche noi.

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Un plauso specialissimo per la ristorazione, una chef d’eccezione ha deliziato i nostri palati per un intero weekend, ovviamente con particolare attenzione, nei riguardi dei bimbi, ma i miei ormai se gli proponi il menu per bambini, storcono il naso, guardando ai nostri piatti, con aria un po’ invidiosa, perché chi li conosce lo sa, i miei figli è meglio vestirli che sfamarli.

La camera, ancora me la sogno, uno stile sobrio ma elegante, dove tutto era al posto giusto, tanto spazio,  dove  finalmente ognuno aveva il suo, e una vista sul Monte Rosa,  che mi ha rinfrancato tanto  e mi rinfranca ancora, quando guardo fuori dalla mia finestra e vedo solo un muro bianco.

L’hotel è dotato anche di una bella SPA, con zona dedicata ai piccoli, con vasca sia interna che esterna (una meraviglia ) e una zona dove possono accedere solo gli adulti; io non sono un amante di questo genere di cose, ma potere trascorrere un’oretta coi bimbi, in un ambiente dedicato a loro, dove sguazzare insieme senza divieti vari,  e’ stato davvero bello.

La mattina dopo una bellissima passeggiata a visitare il paesino i Riva Valdobbia,  davvero un amore, così come lo è Alagna, non conoscevo  la Valsesia, ma credo proprio che troverò l’occasione per tornarci.

La passeggiata è stata organizzata da  un oratore d’eccezione, il direttore dell’hotel, ma non immaginatevi un direttore tutto impettito, Stefano  è un direttore in jeans e camicia a scacchi, una persona che mi è piaciuta da subito, così come tutti i suoi racconti sulla zona, e sui bei presepi installati in giro per il paesino,che con lui abbiamo potuto visitare, tanti piccoli artigiani, che hanno fatto del presepe piccoli capolavori.

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Dopo la passeggiata, salutiamo già con un filo di malinconia, Stefano e i nostri nuovi compagni di viaggio e partiamo alla ricerca della neve, perché andare a dicembre in montagna e non giocare con la neve, non sembrava una cosa accettabile per i miei figli, e quindi mi sono immolata e mi sono lasciata trasportare fino su a 3000 metri! Il viaggio non è stato per me dei più sereni, c’è stato un momento della mia vita, in cui ho pensato che la montagna non mi fosse amica, poi ho ristretto l’amicizia con lei, ma con ancora un po’ di diffidenza, quando  finalmente però siamo arrivati in cima, quello che ho visto mi ha ripagato pienamente, e ho subito dovuto ammettere, che nonostante, la crisi di panico in telecabina  fosse dietro l’angolo,  a 3000 metri sembra davvero tutto più bello.

Abbiamo giocato e ci siamo rotolati nella neve e poi siamo tornati a valle, e abbiamo iniziato tutti a guardarci fra di noi con sguardo malinconico, perché no, noi il Mirtillo Rosso non lo volevamo lasciare.

Per un paio di giorni, ho avuto nell’orecchio una flebile ma decisa cantilena, “Mamma quando ci torniamo, mamma quando ci torniamo?” tutto sempre rigorosamente moltiplicato per tre, ma ero io la prima a soffrire  di un certo “ Mal di mirtillo”, quindi sì bambini, quando non so ma di sicuro ritorneremo.

Io in realtà una data già l’avrei in mente, il 25 di agosto, quando festeggiare il Natale, sarà davvero qualcosa di unico.

Tirando le somme, sì è vero, io preferisco viaggiare low cost, con la convinzione, che quando i miei figli un giorno saranno grandi, per loro sarà più facile viaggiare sempre e comunque, ma lo devo ammettere, ogni tanto anche se per poco, godersela un po’ non ha mai fatto male a nessuno.

Grazie grazie e ancora grazie  Mirtillo Rosso, per aver fatto star bene me e la mia famiglia per due magici  giorni.

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