M’è venuto tutto a noia. 29 Novembre 2016 – Pubblicato in: The Funky Diaries

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Capita.

Le mille guide.
I dieci punti per.
La SEO.
I workshop.
I lab.
Le round table.
Le mamme blogger, fashion blogger, travel blogger, food blogger, tech blogger, fitness blogger, lifestyle blogger.

C’erano i blog, tanti anni fa, poi nacque il bisogno di catalogarci.
Ci sarà sicuramente un’utilità dietro alle caselle di un excel, ma non son buona nemmeno a creare delle categorie decenti che incasellino il mio di blog, figuriamoci il resto.

Figuriamoci la vita.

Ultimamente non tengo conto di appuntamenti, date, rubriche.
Ho bisogno di ripartire con calma, senza ansia, più libera: ho bisogno di un po’ di freestyle.

Perché che sono cambiata è ovvio, siete cambiate anche voi. Tutti cambiano.

Ho creato l’e-shop perché dopo anni di contenuti che si perdono nell’etere, avevo bisogno di concretezza.
Parlo sempre di più di moda e made in Italy.  Perché mi fa star bene, mi piace, mi interessa.

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Vorrei non perdere mai di vista le stelle.

C’è ancora chi gli sponsor li chiama markette. Che tristezza. Che noia.
Ecco uno dei mille motivi che ci porta ad essere sempre un passo indietro.
Gli sponsor non sono il male, generalizzare, invece, è il demonio.

Opportunità. Ci si è inventati o forse ci è capitato un mestiere nuovo. Nessuno si lamenta della pubblicità in radio, ma la sappiamo leggere la pubblicità sui blog?
Siamo tutte markettare o qualcuno ha ancora voglia di stare a guardare chi ha scelto di lavorare con chi?
Guadagnare onestamente, in un periodo storico dove si fa fatica e dove le donne con più di 27 anni sono troppo vecchie e quello che ne hanno meno non hanno abbastanza esperienza, non è forse grandioso?
Qualcuno nota che tal o tal blogger non ha accettato una campagna? Che invece c’è chi prende tutto?
Che poi chi prende tutto, se coerente con se stessa, fa solo che bene.
Io non posso farlo.

Sinceramente? Dopo tanti anni online potrei andare meglio. Esistono post acchiappalike, la polemica, argomenti mainstream che funzionano.

Io non ho voglia. Voglio parlare di chi forse fa meno rumore e si dedica al fare. Voglio continuare a lavorare con gli sponsor che è un’attestato di stima: mi hanno scelto perché secondo loro, la mia voce, vale.

Dillo alla Luna, che prima va su, poi va giù e poi ricomincia.

Dillo alla Luna, che prima va su, poi va giù e poi ricomincia.

Voglio parlare della mia età. Di questo periodo assurdo.

Dove la gente non loda l’azienda di Chiara Ferragni: un’impresa fatta da trentenni (e non sono pochi quelli che lavorano al progetto) che dall’altra parte del mondo fattura l’incredibile. Questo mentre da noi, in Italia, i loro coetanei stanno finalmente smettendo con le fotocopie per iniziare a fare altro.
Un periodo in cui la Funky Mama Collection va bene ma mi distrugge. Perché sono invece vecchia per questo inizio. A 30 anni, l’avrei vissuta con un altro coraggio. Mi freno da sola. Sai com’è? La responsabilità. Sapere di non avere una rete di salvataggio, il pensiero che reinventarsi, di nuovo, tra qualche anno, potrebbe essere ancor più faticoso.

Ah, la collezione me la sono pagata con gli sponsor del blog.
E ancora, numeri alla mano, parlare di moda diversamente, di made in Italy, di chi con coraggio porta avanti le idee… Non piace tantissimo.
A me sì. A una nicchia che mi segue da sempre anche. Ma in generale piace meno di molti post che metto 10 minuti a scrivere, senza ricerca, senza molta pancia.

Perdonatemi, ma ho deciso di perseverare. Ché mi è venuto a noia Il SEO, il titolo giusto, il posizionamento, i numeri su instagram.

Non si può piacere a tutti. Ma è fondamentale piacersi.

Che bello quando non sapevo cos’era la SEO, a cosa servivano realmente le parole chiave, quando nessuno parlava di come creare una community -> individuare il target –> studiarlo –> dargli quello che vuole.

Volete aprirvi un blog? Non guardate cosa fanno gli altri: lo hanno già fatto.
Oppure apritelo coi soldi. Io ho aperto con 30 euro di dominio, ora se hai da buttarci 2000 euro, con le giuste sponsorizzazioni della pagina facebook, secondo me, si possono racimolare un numero di  fan che si aggira attorno a quello che mi sono creata in 6 anni.
E non sto parlando di comprare fan. Sto dicendo in maniera lecita, con gli strumenti che ci sono in giro.

E perdonate se sono stata diretta ma sentir dire che tutto si può fare, che non è difficile se lo vuoi, che leggiti questo manuale e vedrai, mi è venuto a noia.