E ora che tocca a me, cambierò il mondo? 21 Marzo 2016 – Pubblicato in: Funky Projects, LaBag and co., My Bags, My Shoes and I, Rubriche
Forse, ma soffro il cambio di stagione, facciamo che ci penso il mese prossimo.
A parte gli scherzi, il gioco si fa duro.
Le domande sono tante e gli obbiettivi davvero alti. La confusione: tanta.
Le difficoltà: aiutoooooooooooooooo!
Ora che tocca a me, mi rendo conto che cercare di fare impresa nel modo più pulito possibile è cosa ben complicata.
Se per la parte artigianale sono in pace, con i materiali la ricerca è costante.
Più mi informo, più mi confondo.
Ho finalmente trovato un’alternativa non animale per un prodotto, non vi svelo ancora nulla anche perché non ho visto il campione finale.
Ma la questione non è solo veg, non veg.
So che posso affrontare le mie perplessità assieme a voi, sapete bene che non credo negli estremismi, che non vedo mai nulla in bianco o nero e che mi piace pensare e cambiare idea per evolvermi.
Partendo dal presupposto che rispetto moltissimo i vegani, che non lo sono sebbene non mangi carne da più di 10 anni (ammetto che inizialmente ho dovuto smettere di mangiarla per problemi di salute, solo dopo ho letto e ancora mi sto facendo un’idea sulla questione animalista) il mio problema è continuare a non arrivare a una quadra.
Le pelli utilizzate per la collezione provengono da bestie destinate al macello alimentare, mi pare sia il minimo, una volta che questi animali finiranno in tavola, sprecarne le pelli sarebbe assurdo.
E qui sento le mie amiche vegane sussultare e non ho nessuna intenzione di dar loro torto.
Ma questione ecopelle subentra un’altro problema. A parte l’effetto plastica di molti di questi materiali, sono comunque derivati da petrolio e affini, e molti di questi, davvero poco ecompatibili.
Ultimamente sto impazzendo davanti alla questione. Il rispetto per la terra e suoi abitanti, tutti, dal lavoratore, all’aria, agli animali, deve passare anche dall’inquinamento.
Se smetto di mangiare animali per amore ma immetto nell’ambiente inquinamento, li uccido comunque, sono ancora punto e a capo. Perdonatemi, sto ragionando ad alta voce, facendo pensieri davvero elementari.
Perché rendervi partecipi di quel che mi passa per la testa?
Non sono una designer, non sono una stilista, sono passata da una comunicazione per parole e immagini a quella fatta tramite oggetti. Per me è tutto nuovo.
E’ quindi con grande difficoltà che riesco a reperire tutte le informazioni necessarie per fare bene.
So che esistono fiere di settore sui materiali e ci andrò.
Ma se voleste suggerirmi materiali nuovi, frutto di innovazione, ve ne sarei davvero molto grata.
Le leggi si fanno sempre più severe sulle tinte usate per colorare pelli e tessuti, moltissimi si danno da fare per inquinare sempre meno, eppure, ad oggi, non ho ancora trovato un sostituto della pelle che vada bene.
Oppure, quando penso di averlo trovato, subentrano due problemi: non posso permettermi i minimi d’ordine oppure il materiale in questione è anche un brand produttore di cose.
Insomma, oggi è quel giorno in cui mi dite che vostro cugino produce un tessuto ecocompatibile, che l’amico di vostra zia produce un materiale nuovo e che i minimi vanno bene anche per una piccola startup, che la sorella di vostra nonna conosce un tizio che conosce una signora che mi potrebbe dare delle dritte…
Grazie sempre!
Commenti
fabiana Marzo 22, 2016 - 12:29
Ho avuto lo stesso problema per reperire materie prime per realizzare giochi da bebè “bio” ci ho messo 2 mesi per trovare tutte le componenti necessarie. L’industria del tessuto e del pellame è fortemente inquinante dovuto alle tinture che necessariamente servono. Ci sono però produttori e rivenditori di nicchia che trattano biocotoni nel caso dei tessuti e materiali alternativi alla pelle, così come io li ho trovati nei filati. Purtoppo non mi ricordo i nomi in cui sono incappata mentre facevo le mie ricerche se mi si accende la lampadina ti dico. Buona ricerca xxx
justine Marzo 29, 2016 - 08:37 – In reply to: fabiana
Grazie!
Ada Luglio 19, 2016 - 09:37
Ciao! Non so se le ragazze di Orange Fiber stiano già producendo su larga scala, ma forse potresti provare a contattarle per vedere se i loro tessuti possono andar bene! 😉
http://www.orangefiber.it/
justine Luglio 20, 2016 - 10:30 – In reply to: Ada
Grazie, le conosco ma io cerco un sostituto alla pelle, tessuti dall’arancia all’ortica ne ho trovati…
Grazie mille
Mistopepe Luglio 19, 2016 - 15:09
Ciao, potresti dare un’occhiata ai materiali bio-based di qui:
http://it.materialconnexion.com/materiali-bio-based-per-moda-e-accessori/
Hanno un archivio fisico a Milano in viale Sarca 336 e potrebbero darti una mano nella ricerca.
Oppure mi viene in mente la bio plastica Ingeo, utilizzata anche per produrre tessili e rivestimenti nel campo dell’arredamento, qui trovi maggiori info sulle applicazioni:
http://www.natureworksllc.com/Product-and-Applications/Home-Textile
Loro invece producono tessuti Ingeo:
http://www.tessileecobio.net/index.php/immagini
Spero di esserti stata un po’ d’aiuto. In bocca al lupo!!