Mamma voglio andare a Napoli 1 Ottobre 2018 – Pubblicato in: Ci piace kids, Kids, Next Generation Travellers

Un giorno mia figlia Carolina viene da me tutta seria e mi dice “Mamma voglio andare a Napoli”.
Il perché non mi interessa, mi ha convinta: prendo in mano il telefono con aria di sfida, mi collego subito alle mie app preferite, neanche sto più a dirvi quali, e dopo aver verificato le partenze da febbraio a dicembre trovo una combinata perfetta, per un’andata e ritorno per Napoli a 170 euro in 5, posso lasciare andare un’occasione del genere? Ovviamente no, e il nostro weekend a Napoli inizia a prendere forma.

Tornerò sui dettagli del nostro viaggio a breve ma voglio dire subito che Napoli non era come mi aspettavo, è stata molto di più; è certamente una bellissima città, e questo non sono io a dirlo ma la storia che trasuda in ogni angolo. Quello che mi ha colpito è soprattutto la vita, una vita che si respira fino in fondo, è il colore del mare, della natura, il colore nelle strade e nei quartieri uno diverso dall’altro, il colore della gente e della loro voci.

Napoli è calore delle persone che ti accolgono con i loro sorrisi, e i profumi della meravigliosa gastronomia, di caffè, di limoni ma anche di quegli odori che mi riportano indietro alle mie vacanze da bambina nella mia Puglia, insomma io a Napoli mi sono sentita subito a casa.

Qualche timore l’avevo,ma voglio sfatarlo subito, l’attenzione certo ci vuole, ma questo vale per tutte le grandi città: con tre bambini mai e poi mai mi sono sentita non al sicuro, questo ci tengo a dirlo, soprattutto per i refrattari che ancora credono che sia una città pericolosa per il turista.

Arriviamo a Napoli, scesi dall’aereo, visto il costo della navetta che dall’aeroporto porta in centro città, valuto che in questo caso il taxi possa essere una buona alternativa.

Il nostro appartamento è nel centro storico, Laura la mia collega di Napoli, mi consiglia quella come zona comoda da cui visitare le varie zone della città e la scelta della posizione in effetti è eccellente, sull’appartamento in sé mi spiace ma nulla da segnalare, vi lascio come consiglio la zona.

Ci fiondiamo subito fuori e iniziamo il nostro tour culinario con un’ottima frittatina di pasta da passeggio, offerta da un collega incontrato al voloe torno a sottolineare con questo l’animo della gente di Napoli, ma anche del Sud più in generale; iniziamo la nostra passeggiata alla scoperta della città nelle vie del centro storico, e in men che non si dica ci ritroviamo con una confezione multipla di calzini da uomo, che fai quando uno ti si avvicina e ti riempie di complimenti, non gli compri un set di calzini tutti identici? Massì dai ci può stare, fa tutto parte del gioco.

La prima cosa che voglio fare è il giro nella NapoliSotterranea , dopo aver visto la Edimburgo sotterranea, sono diventata una grande fan delle città sotto le città, e anche questa volta non sono stata smentita: un percorso lungo migliaia di anni di storia, dalla preistoria, ai Greci, ai Romani fino alle Seconda Guerra Mondiale, quando la città scavata a 40 metri di profondità, fungeva da rifugio durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, insomma i bambini con gli occhi sgranati e i miei ancora di più.

Nota bene: per arrivare agli Acquedotti Romani si devono superare con delle piccole lanterne dei passaggi larghi tipo 50 centimetri e a meno che non soffriate di claustrofobia, se ce l’ho fatta io, ce la potete fare anche voi e quello che vedrete vale qualche minuto di incertezza sulle sorti della vostra vita.

La visita dei sotterranei si conclude con quello di un Basso, tipico appartamento napoletano a pian terreno, che inizialmente potreste pensare ad un modo come un altro di allungare a caso una visita, fino a quando non scoprirete che….ma questo lo lascio a voi da scoprire, altrimenti come farete a esplodere in un “ammazza” a tutto volume, come solo io ho saputo fare.

Finita la visita subito a San Gregorio Armeno, la via dei famosi Presepi, ovviamente il periodo non è proprio quello giusto, ma in ogni caso io che purtroppo non ho lo spazio per fare il Presepe, sono comunque tornata a casa con una decorazione per il mio albero di Natale che ogni anno diventa sempre più cosmopolita.

Una doccia veloce e poi a cena, mi consigliano sempre nel centro, I Decumani, pizzeria storica, assolutamente da consigliare, pizza ottima e soprattutto 35 euro in 5.

Di corsa tutti a nanna, che il giorno dopo ci aspetta una giornata impegnativa, volutamente tenuta nascosta a tutti, fino all’ultimo per il timore di un TSO d’urgenza.

Sveglia presto e via di corsa a fare colazione, mio marito stranamente prende un’iniziativa, bel posto eh, posto storico di Napoli eh, ma io un cappuccio 3.50 ancora non l’ho ben digerito, questo tra l’altro è andato ad infangare il mio buon nome di viaggiatrice low cost… soprassediamo per stavolta.

Questa mattina ci aspetta “Il Miglio Sacro”, le Catacombe di Napoli, proprio sotto al Rione Sanità.

La visita è impegnativa, 3 h 30 che però la nostra bravissima e preparatissima guida Titti ci ha fatto letteralmente volare,
Le Catacombe sono a dir poco affascinanti, per non parlare del Cimitero delle Fontanelle, dove la realtà e la leggenda si mischiano in simpatiche storie folkloristiche, ma forse la parte che mi è piaciuta di più, è stata proprio quella della visita al Rione Sanità, che forse in altro modo non avremmo mai visitato.

E qui è doveroso per me spendere qualche parola sui ragazzi di questo quartiere famoso o una volta famigerato di Napoli: è una storia di speranza ma soprattutto di grandi successi; la loro storia è bellissima io mi sono commossa, e mi sono resa conto di quanto la forza di volontà nella vita sia la determinante per il cambiamento, non aggiungo altro, ma vi esorto a dare un’occhiata al loro sito catacombedinapoli.it e soprattutto a non perdervi, se andrete a Napoli, di vivere questa esperienza meravigliosa.

Mangiamo un dolce al volo da Poppella sempre al Rione Sanità, e poi un po’ di relax a casa? Eh no mi spiace, si parte con la mitica Circumvesuviana per Pompei; devo dire che qui nessuno si è lamentato, nonostante la mattinata fosse stata un po’ provante, perché prima di partire avevamo letto guide e vi consiglio caldamente Guida di Pompei per bambini curiosi, visto il film anche se poco realistico, insomma avevamo creato tante aspettative, e tante ne avevo io che avevo Pompei, fra i miei luoghi “Must visit” della mia vita.

Tutto è stato ripagato alla grande, a Pompei mi sono voluta concedere per me e i miei bimbi una guida privata, da bombardare di domande, anche se la scena mi è stata totalmente rubata dalla mia Carolina, che le domande mannaggia se le era preparate da casa; questo ovviamente non ha fatto altro che riempirmi il cuore di orgoglio, e pensare a tutte quelle persone, che storcono il naso quando dico che ai miei bimbi piace viaggiare, e che pensano a loro come delle povere vittime di un’insana passione della mamma, “ma sai come starebbero bene in un villaggio?”, ecco io no però.

Torniamo a Napoli con la Circumvesuviana a Napoli nel tardo pomeriggio di una domenica d’estate in cui anche tutti i Napoletani tornano dal mare, un’esperienza indimenticabile, gente che balla, casse a palla….e io che mi convinco sempre di più che loro sì che hanno capito come ci si diverte al mondo.

Il giorno dopo pronti per  Piazza del Plebiscito, Castel dell’Ovo, il lungomare di Napoli, e Castel Sant’Elmo al Vomero, che peraltro sembra un’altra città.

Dopo quest’ultimo da cui si gode una vista mozzafiato della città torniamo a casa, e a questo punto mi dico, va beh vorrà dire che ci riposeremo; e secondo voi ce l’ho fatta? Tempo 10 minuti e addormentata la piccola, torno alla carica dalla mia vice a chiederle se le va di accompagnarmi alla Cappella Sansevero per ammirare la famosa statua del Cristo Velato, non se lo lascia dire due volte, anche perché a scatola chiusa, era felice di vivere un momento solo io e lei.
Il Cristo Velato mi lascia letteralmente senza parole, incredibile come l’essere umano abbia fatto tanto, ovviamente lo stesso effetto lo ha avuto su Carolina, che però non se ne voleva più andare, bello andare in giro con lei, accertarsi però di essere ben riposati.

Con il Cristo Velato, termina il nostro weekend a Napoli, con la certezza di aver lasciato ancora tante cose da vedere; con una figlia che dice di voler fare l’archeologa, uno grande che si innamora perchè ha capito subito che lì la libertà è un po’ più libera, e una con un inizio di febbre…

Io che Milano già me la sento stretta, e soprattutto penso a chi Napoli l’ha dovuta lasciare…

N.B Napoli da includere subito nelle Top Ten.