Queste …zzimiei sono anche …zzinostri. 16 Ottobre 2017 – Pubblicato in: Funky Projects, LaBag and co.

Era da molto tempo che cercavo il modo di proporre le “..zzimiei” in stoffa.
Unico problema – che poi è un bellissimo problema? Cercare di produrre con un occhio al prezzo ma sempre eticamente.
Mannaggia a me.

Più vado avanti, più incontro difficoltà, più mi rendo conto di cosa rappresenti per me questa avventura…


In un momento di grande fatica per tutti, si sono fatti spazio due grandi nemici della società: intolleranza e odio.
Pazzesco, com’è possibile che non abbia la meglio l’empatia?

Viviamo un periodo storico dove funziona tutto male, dove non è possibile pianificare, pensare con lungimiranza, un momento che ci preclude già il futuro, almeno nel pensiero: quante volte abbiamo sentito dire che molti di noi sono già destinati a ricevere la pensione minima?

È logorante combattere contro la frustrazione, sempre più difficile lavorare sull’entusiasmo.
La politica? Personalmente non ripongo più alcuna fiducia in un cambio repentino e sostanziale delle cose.

Vedo cerchi. Vedo connessioni fortissime. Continuo a ritenere che quello che non funziona dall’altro capo del mondo abbia un legame fortissimo con quello che non funziona qui e viceversa.
In tutti campi.
E se sono sempre più convinta che la serenità minata dalla mancanza di soldi stia generando una macchina mostruosa.

I migranti “che ci rubano il lavoro”, le donne che nel 2017 devono assistere e partecipare a un nuovo femminismo perché ancora ce n’è bisogno, i commenti rabbiosi sui social network.

Siam messi male, chi più chi meno. Non è solo una questione di soldi ma di realizzazione personale.

E allora?
E allora invece di inveire contro chi di dovere si partecipa alla guerra tra poveri.

È così evidente che questa ondata di razzismo, la tempesta di giudizi sulla qualunque, la polemica a tutti i costi per sfogare la rabbia siano il frutto dello stesso albero.

Se avete figli avrete notato che spesso alle riunioni ci sono più mamme.
Perché i padri non hanno voglia di fare nulla?

Non ho potuto fare a meno di constatare la differenza genitoriale che esiste tra genitori che hanno orari d’ufficio e quelli che appartengono alla nuova ondata di lavoratori freelance.
I “nuovi papà”, ho letto da qualche parte.
È sbagliato. Non sono nuovi, sono uomini che, potendo organizzare diversamente il loro tempo, vivono il loro essere genitori con maggiore presenza, facendo esattamente tutto quello che per stereotipo fanno le mamme.

E se ancora una volta fosse una questione di soldi?
Se ci fossero pari stipendi, sarebbero ancora in maggioranza le donne presenti alle riunioni scolastiche?
Perché ancora prima di fare grandi pensieri sociologici, nel concreto, se papà porta a casa più soldi e mamma meno, chi sarà costretto a saltare ore di lavoro?

Portare avanti la mia produzione senza sottopagare è l’atto politico più pratico che io riesca a fare in questo periodo. Mi fa sentire utile, partecipe. Una goccia nell’oceano, certo. Ma l’oceano è un insieme di gocce.

Nelle nuove “…zzimiei” trovate una certificazione di lavoro etico: prodotte in India, in una fabbrica che assicura giuste condizioni di lavoro.
Ecco cosa si legge nella certificazione: “Siamo orgogliosi del nostro team di produzione in India, 9 su 10 dipendenti sono donne, molti delle quali sono i principali lavoratori delle proprie famiglie. Riteniamo importante riconoscere le persone dietro il prodotto.”

Purtroppo so che per molti questo aspetto del mio lavoro non è così importante.
Gli articoli sulla moda etica riguardano ancora in percentuale più alta l’aspetto ambientale, parlano di materiali di riciclo e di basso impatto di produzione. Tutti aspetti di primaria importanza ma le persone? Non sono forse parte dello stesso sistema?

Se stessimo meglio tutti, ci tollereremmo meglio.
Razzismo, sessismo, la grande guerra fra i poveri: e se semplicemente ci fossimo dimenticati contro chi e cosa essere fervidamente arrabbiati?
Se queste esternazioni fossero il frutto di una frustrazione alla quale non si sa dare un nome?

Venderei certamente di più se potessi offrire oggetti a prezzi più bassi ma spero di essere riuscita a spiegare che cosa comprate: non è solo una pochette o una maglietta, è un provare a cambiare le cose.