Le Funky Mamas: l’inizio. 14 Novembre 2013 – Pubblicato in: 10 Must Reads, The Funky Diaries – Tags: , , ,

Non ricordo il primo giorno in cui incontrai Chiara fisicamente, ricordo invece quando ne sentii parlare per la prima volta, quello sì.

E’ il suo lui che conosco da prima di lei, che col mio lui andava alla superiori e che da allora non hanno praticamente mai smesso di frequentarsi. Che poi è una cosa che invidio un po’ perché son troppe le persone che ho invece perso cammin facendo.

Molto diverse, diametralmente opposte, ricordo le nostre prime uscite: un Convivio e un concerto dei Blue Beaters.


 
Da lì in poi un anno di frequentazioni, prima che accadesse l’evento che ci avrebbe indissolubilmente legate in un cerchio magico, ma sopratutto funky: la maternità.

Convinta che lo stress mi tirasse brutti scherzi non davo certo adito alle sensazioni della bionda. Incinta? Io? Naaaa.
Ma lei si sa, è quella del motto sempre a gamba tesa, che se ne è convinta non le farai mai cambiare  idea. E sebbene mi sia spesso ritrovata a chiederle  – scusa, che significa? – che quando insegnavano il brianzolo a scuola non ero stata molto attenta, quella volta mi fece capire il concetto molto chiaramente, in maniera tangibile e concreta, come è lei.

Come? Con un regalo di Natale originale. Di plastica bianca e forma rettangolare. Da aprire da sola, mentre lei si dirigeva verso un aeroporto.

Parte 1

Test positivo. Venti minuti a camminare in cerchio. Venti minuti a cercare il mio senso di maternità. Venti minuti a non trovarlo.

Parte 2

Le scrivo un sms: comunico la scoperta.
Mi scrive un sms: venti parolacce che rendeno l’idea.

Non parolacce di scontento, no, parolacce esclamative, parolacce che evidenziano, parolacce che supportano.
Insomma, oh cazzo era il minimo che si potesse dire, ne converrete…

Ma questi non furono gli ultimi volatili pronunciati in sequenza.

Pochi mesi dopo arrivò la notizia che la mia panza non sarebbe stata l’unica a lievitare, oh cazzo x20.

I nostri figli sono nati a distanza di tre settimane l’uno dall’altro.

Le Funky Mamas by zeldawasawriter.com

Poi non lo so più bene.
Ricordo una telefonata, un’idea, una chiacchierata alla nostra maniera: tempeste neuronali dove l’una finisce la frase dell’altra e non ti ricordi da dove sei partita ma sai che sei arrivata. Eureka.
Un disegno chiaro in mente. Anche se non lo era affatto. O forse era il metodo che non era chiaro, ma l’anima sì: quel disegno ne aveva una trasparente, la si percepiva, la si conosceva, la si poteva ballare nota per nota, come una vecchia canzone che hai consumato trilioni di volte.

Le Funky Mamas.

Come è venuto fuori non si sa, non è un nome frutto di ragionamenti: era lì, è uscito, era quello giusto, eravamo noi.
Le Funky Mamas è una lingua ufficiale riconosciuta globalmente da chi un cuor suo, l’ha sempre saputa parlare.

Il primo post, il secondo, gli incontri del web, crederci sempre, le prime foto di Camilla per poi arrivare al Funky Manifesto, cavalcando quello che verrà con il sorriso di chi si sente ancora all’inizio di un percorso sorprendente.

La donna è creativa, titola il mio primo post. La donna è crea – attiva. E anche l’uomo lo è.

il mio primo post

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