La Repubblica del Lavoro: evviva l’Italia. 13 Gennaio 2014 – Pubblicato in: Business, Legge e Marketing – Tags: , , , , , , , , , ,

Nella Repubblica del Lavoro mi sono divertita a intervistare persone che con il loro lavoro danno un senso alla Costituzione del nostro Paese.

Nel 2014 cercherò di farla diventare una vera rubrica, portando sempre più contenuti, spunti e riflessioni su micro, piccole, medie e grandi imprese.

Nelle mie varie ricerche o telefonate ai vari protagonisti de “La Repubblica del Lavoro”, nonostante la distanza di prodotti e missioni, esisteva un denominatore comune importantissimo: la fiducia in se stessi.

Che è ben diverso dallo sperare che la crisi passi.

La seconda considerazione è che nonostante tasse e bastoni/travi/sottomarini tra le ruote ciascuno ha poca voglia di espatriare.

Piuttosto tutti hanno voglia di essere GloCal, neologismo estremamente in voga fino ad un paio di anni fa ora misteriosamente scomparso. Eppure il localismo, la forte presenza di un DNA attivo pieno di peculiarità nazionali ci farà vincere fortissimo, si chiama valore intrinseco, un valore innato che non si acquisisce con l’esperienza, ma con la nascita e l’educazione.

Noi italiani vogliamo troppo spesso fare gli ammeregani, ma l’inglese nun lo mastichiamo. Si dia pace Sergione (Marchionne).

I giovani, che giovani non sono, ma tantè, le radici sulle colline italiane ce le stanno rimettendo, siano esse vere -con prodotti tangibili- o virtuali -con le celeberrime start-up- Il problema è che invece di un John Deere per andare spediti hanno zappe e rastrelli del 1935 importati dall’Abissinia. Questo li rende davvero dei guerrieri e pure degli highlander.

Governo Ladro! Renzi dacci l’Excel, M5S stana i virus, Bossi torna duro, Angelino basta con le lampade, ed aggiungiamo anche un: Vauro le tue vignette non fanno ridere nessuno.

In tutto questo pout pourri la Repubblica del Lavoro, lavora. Paga. Lavora. Avanza a piccoli passi, gloriosa e la voglio raccontare come posso.

L’ho sempre detto, sottoscritto e firmato: se fossi una fashion blogger italiana molto famosa cercherei di fare uno scouting pazzesco per aiutare i marchi più piccoli ed interessanti, fatti davvero al 100% in Italia. Una sfida pazzesca.

Non sono una fashion blogger molto famosa, ma lanciamo la sfida? Lo stesso vale per ogni tipo di situazione divulgativa.

“Oh ma ho un giornale molto famoso! Posso supportare i marchi super fighi, fare scouting, cercare i nuovi talenti! No, posso farlo pochissimo perché altrimenti chi paga si incazza, la vecchia guardia si incazza, le poltronissime si incazzano…etc, etc” 

Non ho un giornale molto famoso, lanciamo la sfida pure qui.

Non voglio generalizzare, che sia chiaro, voglio invece regalarvi un po’ di quello che La Repubblica del Lavoro sa fare. Finiamo in bellezza, evviva l’Italia.

E buon Lavoro.

FedoraMi.

La conosciamo già, ma lei fa sempre meglio e vale davvero la pena ricordare cosa questa bella donna sa fare nella sua Milano. Brava Vale!

fedorami

Sartoria Vico.

Perché queste ragazze sono piene di poesia ed eleganza. Doti magiche.

Sartoria Vico

Scarti Lab.

Perché secondo me sono geniali: Band not Brand. E le collezioni sono pazzesche, il loro spirito verace e la qualità genuina.

Scarti lab

&Type

Perché Ethel li ha scoperti e ha fatto balzare dalla sedia anche me. Helvetica muori male! (non è vero ti amo, ma loro sono più bravi)

andtype

A-bici

Perché il mio papà mi ha sempre detto che le bici più belle sono quelle italiane. Ha ragione. Sogno una Granturismo sotto il mio regal sederone.

gt_d_cipria_abici

Santa Clara Milano

Perché li intervisteremo presto, ma non ce l’ho fatta ad aspettare Marzo per dirvi che è stato amore a prima vista.

Santa Clara Milano