Il mio alfabeto segreto – Diario di una single 9 Febbraio 2014 – Pubblicato in: l'Alfabeto di una Single – Tags: , , , , , , , ,

Ciao, mi chiamo Aurora e sono ormai prossima alla trentina: una grandissima, colossale, incommensurabile tragedia. Non che si possano proprio contare i giorni che mancano al mio trentesimo compleanno, ma è opinione comune che una volta passati i venticinque il declino sia inevitabile. Francamente non l’ho mai letto da nessuna parte, ma io ne sono fermamente convinta, quindi sarà così. Più o meno.

Sia chiaro, non si tratta di avere la pelle incartapecorita o le tette a orecchie di cocker, anzi, ho ancora un velo di acne giovanile e le mie tette stanno dove è giusto che stiano, e per fortuna ho anche un sedere talmente piccolo e piatto che non potrebbe mai cadere. Ah, ho anche delle belle gambe e degli addominali faticosamente scolpiti.

Il mio vero, unico, enorme problema è che sono single. A dire il vero sono anche momentaneamente disoccupata, ma questo non c’entra.

Il problema che mi affligge sopra ogni altra cosa è il fatto di non riuscire ad avere una relazione duratura.

Quando racconto le mie storie la gente piange letteralmente dal ridere, e rido anch’io, ma in realtà c’è ben poco da sghignazzare, perché il mio è un caso davvero disperato. Non che non ci siano uomini disposti ad uscire con me, non è questo il punto. Il problema è che io sono il ricettacolo di tutti i single deficienti del circondario.

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Eppure non ho mai incontrato nessuno conosciuto in chat né ho mai tenuto corrispondenza epistolare con qualche carcerato bello e dannato, ma sono pronta a giurare che almeno un paio tra tutti i cretini che hanno alimentato i miei sogni d’amore tra una decina d’anni diventeranno famosi. Non perché politici o concorrenti di qualche reality, ma per essere diventati dei serial killer. Sia chiaro che nessuno mi ha mai messo le mani addosso o cose del genere, ma le mie relazioni sentimentali sono costellate di comportamenti psicopatici.

C’è da dire che io sarei senza dubbio una Moglie Ideale. Già mi immagino, perfetta nel ruolo di consorte perfetta e madre perfetta. Certo, sono un po’ gelosa, a volte anche un po’ soffocante, non sono molto portata per i lavoro domestici e odio cucinare. Ho un udito ipersensibile, quindi vorrei avere dei figli di 18 anni già compiuti, anche se mi rendo conto che partorirli sarebbe un filo complicato (comunque, se ci fosse una maratona televisiva finalizzata alla raccolta fondi per finanziare ricerche scientifiche in tal senso, sarei disposta a contribuire in maniera più che considerevole).

Ecco, più penso ai miei trascurabilissimi difettucci più mi viene da chiedermi perché nessuno mi abbia ancora chiesta in sposa.

L’ultimo mi aveva fatto capire di avere una vaga intenzione di andare a convivere. In realtà ci frequentavamo da una settimana e la cosa mi è parsa un po’ prematura.

Non nego però di essermi fatta i miei bei castelli in aria, tanto che, quando mi ha piantata dopo solo un mese e mezzo, il mondo mi è crollato in testa. Più che il mondo mi sono crollati in testa il futon, la libreria, il frigo design, le tende e il divano angolare che avevo già scelto per il nostro nido d’amore. Ma ormai è acqua passata, anche se, una notte sì e una anche, sogno di urlargli addosso tutto quello che penso di lui prima di finirlo con un colpo di balestra.

Ma io non sono una persona che porta rancore, altrimenti avrei, a buona ragione, una fedina penale lunga un chilometro.

Ecco questa sono io, o quasi, nel senso che questo è solo l’inizio, ma non siamo neppure alla lettera A.

Ho deciso di sfogarmi e la domenica, non tutte (ho una vita, io), vi racconterò le mie vicissitudini amorose.

Se vi va di leggerle. Altrimenti sono cavoli vostri.

Non vedrete mai la mia faccia e manco meno le mie gambe. Beh magari quelle sì.

Buona Domenica