I diari della vagina 8 Settembre 2015 – Pubblicato in: The S factor – Tags: , , , ,

i diari della vagina

D’accordo, ho bisogno di fare outing.

Cioè, non io, la mia vagina ha bisogno di fare outing.

La mia vagina si sente sola.

L’estate è un periodo strano. Un tempo era sinonimo di libertà e sesso occasionale quanto basta per sopravvivere al grigiore autunnale, che poi intorno a fine novembre si aveva sempre bisogno di fare un rabbocchino in vista del Natale, ma questa è un’altra storia.

ohhh

Adesso con due figlie non più piccole, ma ancora abbastanza piccole da non poter lasciare loro le chiavi di casa, la cena in forno da scaldare, un’accurata selezione di DVD proibiti e quintalate di popcorn, la mia vita sessuale è ridotta al lumicino. Diciamo pure che si sta estinguendo più velocemente della tigre siberiana. Se aggiungiamo il fatto che colui che dovrebbe occuparsi di preservarne la sopravvivenza anche a costo di praticare una rianimazione forzata, il mio personalissimo guardiaboschi per capirci, d’estate non è fisicamente presente, ecco che torniamo a bomba al punto numero 3.

La mia vagina, quindi, ha bisogno di compagnia. Ma non di qualsiasi compagnia, In realtà ho una vagina abbastanza esigente, che dopo qualche inevitabile scivolone in età post adolescenziale dovuto principalmente a inesperienza, a location degne del manuale delle giovani marmotte e ad aspettative francamente irrealizzabili, è stata sempre abituata piuttosto bene. Perlomeno quando ero sobria.

 

Mi sembra chiaro dunque che ho bisogno di aiuto, e visto che è meglio non affidarsi alle probabilità, dato che la telefonata a casa potrebbe non essere altrettanto soddisfacente e a chiedere l’aiuto del pubblico ho sinceramente paura, ho deciso di mettermi nelle mani di seri professionisti.

sex toys

Sul sito ohhh.it troverete tutto quello che la vostra vagina possa desiderare. E anche ciò che non sapeva di poter desiderare. Un vero e proprio parco giochi, un’esibizione gioiosa di forme e colori. Lì ogni oggetto vi farà gridare al miracolo mentre pensate in ordine: – da che parte si guarda e – nel mio salotto starebbe da dio. Già perché questi giocattoli sono veri e propri capolavori di design, capaci di soddisfare sia l’occhio che la libido. Tutto in una botta sola. O magari anche in due o tre…

Dopo aver fatto un giro sul sito e aver consultato minuziosamente ogni scheda, ho fatto il mio ordine: 7 gadget pronti a soddisfare ogni suo e mio desiderio, giochi da usare da sola o in compagnia, oggetti che, se dovessi per qualche ragione interromperne o limitarne l’uso, potrebbero essere ricollocati benissimo su quella mensola vicino alla finestra. Una cosa tipo pimp your living room with yours sex toys, una roba per cui qualsiasi crafter americana mediamente mal vestita andrebbe fuori di testa. Ora che ci penso, non sarebbe male tirarne fuori un format.

Adesso ce li ho qui davanti a me tutti e 7 e mi chiedo perché ci siamo sempre accontentate di chiamarli banalmente vibratori, quando potevamo usare nomi altisonanti come questi: Iconic Rabbit, Stronic Drei, Soraya. Voglio dire, l’onomastica è importante; uno Zini Deux vi farà godere più di un Luca, ça va sans dire.

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Ecco come e perché sono nati i diari della vagina

I diari della vagina diventeranno una sottorubrica di questa rubrica, saranno il mio viaggio nel variegato mondo dei sex toys. Nei diari vi svelerò pregi, difetti, curiosità, elargirò consigli per l’uso, qualcosa tipo cose da fare e ommioddio cose da non fare assolutamente. I diari inoltre avranno una valenza sociale, perché mai come adesso abbiamo bisogno di combattere l’ignoranza e l’oscurantismo che gravitano intorno al sesso e al tema dell’autoerotismo femminile.

E poi, se gli svedesi sono arrivati a coniare un nuovo termine per la masturbazione femmminileklittra, un nome che ha vaghe assonanze con un mobile a cassettoni Ikea – qualcosa vorrà pur dire no?