Grasse e la creazione del Funky profumo, che sa di pulito e gommosa alla cola. 5 Novembre 2013 – Pubblicato in: Places – Tags: , ,

Partecipate mai ai concorsi? Io no.
Ho scoperto che faccio male, molto male.

Jugrasse

E’ passato un po di tempo da quando Palmolive mi ha chiesto di andare a seguire la prima tappa di un incredibile viaggio tra i profumi: partenza da Grasse, la capitale dei fiori fatti a essenza.
Un tour speciale, un viaggio premio vinto da alcune affezionate al marchio, che dopo aver superato diverse prove sulla pagina Facebook di Palmolive, si sono accaparrate 10 giorni da vivere tra la Francia e il Marocco, passando per la Spagna. Non male eh…

Valigia leggera e naso all’insù, pronte a cogliere gli odori delle città scelte in base alle profumazioni dei bagnoschiuma offerte dal marchio.

Tutte giovanissime, le vincitrici, particolare che mi ha emozionato non poco: viaggiare è imparare, viaggiare è vivere, viaggiare è crescere, a tutte le età.
Quante farfalle nella pancia, libere da ansia pre partenza, mi avrebbero volteggiato nelle viscere se avessi un vinto un viaggio del genere a diciannove anni?
Quale colonna sonora mi sarei portata nel cuore e nelle orecchie?
Che a quell’età, per me, la cosa più importante era vivere tutto con la MIA musica nell’aggeggio portatile del momento, vivendo solo apparentemente tra i miei simili, ma con la testa in un mondo tutto mio fatto di sogni e fantasia. E rapper americani. E punk californiani. E degli occhi del ragazzo dell’ultimo banco.

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Tornando con gli occhi sulla tastiera, e una colonna sonora da donna matura, cerco di risvegliare la mia memoria olfattiva, perché è lei la custode di quel soggiorno tra boccette di oli essenziali e strisce di carta imbevute di esperimenti.
Esperimenti che hanno portato alla creazione del profumo delle Funky Mamas.
Ve lo dico subito, non credo lo metteremo mai in commercio, sebbene io sia tornata a casa con un diploma serio e controfirmato da uno dei nasi di Fragonard: Apprenti Parfumeur. Mica ciuffoli. Ma che ancora ne ha da apprendre.

Funky Fresch

Un’ora e più di stage alla scoperta dell’eau de cologne, che non è uguale al profumo. Delle diverse metodologie d’estrazione e delle giuste proporzioni tra note di cuore e note di testa.
Prima di iniziare a mischiare cuore e testa, note e agrumi, ho appuntato le parole che mi veniva in mente odorando le essenze separatamente. E come a scuola, la figura DM era dietro l’angolo. Erano note personali, non pensavo che la raffinatissima naso, le avrebbe poi lette.
E vai di vecchia, acqua gasata – sì, per me ha un odore – panettone, orecchio della Gaia.
Per chi se lo stesse chiedendo, Gaia è il mio cane, e il suo orecchio ha un odore diverso dal resto del corpo, che solitamente non profuma, ma in quel punto sa di buono. E’ così. Non sono gradite domande. Punto.

Grasse

Alla fine della stordente sessione con i flaconi davanti, tra disastri rovesciati sul banco e l’amarezza di essere sempre l’ultima della classe, ho creato il Funky Fresch. Fresch, perchè sono simpatica e perché detto con il sch nostrano rendeva perfettamente l’idea della ciofeca.
Sa di pavimento appena pulito misto gommosa alla cola.

E mentre le mie super compagne di Viaggio Giulia, Veronique e Paola, hanno creato fragranze valide, io ho timidamente optato per il non indossare la mia.

Il suo posto nel mondo sarà fare il profumatore d’ambiente in quei giorni di pioggia milanese incagliata nel manto peloso della Gaia.

Grazie Palmolive, è stata una bellissima esperienza, e se mi riporterete ancora in giro, giuro di non toccare niente. E di scriverne un po’ più velocemente. ( Sono partita il 25 Settembre ).
E poi è colpa dello zio Chucky, se vedendo gli spara profumo in giro per il museo così simili ai microfoni dei supermercati, ho intonato un perfetto – Un prezzo alla quattro, un prezzo alla quattro! –

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