Il corpo delle vip non mi motiva 28 Luglio 2016 – Pubblicato in: Fashion, Strafi, The Funky Diaries

Fare-sport-per-sentirsi-più-forti

Senza tette ma con un super top sportivo 🙂

Ultimamente mi piaccio alquanto, mi trovo bella.
E lo scrivo senza problemi. Chi mi segue lo sa, non è un attimo di follia narcisistica, è un percorso che ho fatto pubblicamente e che continuo a fare con la rubrica Strafi.
Dopo innumerevoli tagli di capelli, dopo l’accettazione completa del mio strabismo e dopo l’ennesimo cambiamento del corpo dovuto alla seconda gravidanza ma anche all’età. Con conseguente perdita totale di taglie di reggiseno.
(Sono ormai una prima scarsa). (Chissenefrega).

Certo, sarei falsa se non ammettessi che non avevo molto da lamentarmi nemmeno prima, ma la verità è un’altra: sta tutta nella testa.
Non è questione di bellezza dettata o meno dai canoni della società: puoi essere Bar Refaeli, ma se ti ficchi in testa una paranoia, vedrai spesso solo quella.
Quante ne ho sentite in questi 38 anni idi chiacchiere con le amiche: da chi non sopporta i propri capelli alla forma delle ginocchia, passando per le dita di mani, dei piedi, agli zigomi e chi ne ha più ne metta.

Intanto, mentre la comunicazione di moda e affini è ancora lontano dall’essersi avvicinata alla rivoluzione che dal basso è già di molto avviata e formata da una folta schiera di donne che dei canoni di bellezza finti non se ne fa un beneamato tubo, siamo state investite dalla sport mania.

Corri che diventi più bella, salta che diventi più snella, suda che diventi una top.

Niente. La motivazione “Fa sport che diventi figa come — (inserire nome a caso di stravip)” ha sortito su di me un impatto pari allo zero.
Non ho fatto sport per anni, pur avendo un passato agonistico. Ve l’ho mai detto che facevo nuoto sincronizzato?

Poi un giorno la rivelazione!

Voglio ricominciare a fare sport per dormire come mio figlio a fine allenamento.

Lungi da me cominciare a lamentarmi del mio lavoro, ma una cosa credo ci accomuni in molti, soprattutto per chi lavora da libero professionista senza mai una certezza di continuità: l’ansia, la paura, lo stress, anche quando credi che siano sotto controllo, influiscono spesso sul sonno e in generale sulla mente.

Ho ricominciato a nuotare e di conseguenza a dormire.
Ho cominciato a seguire corsi fitness in pausa pranzo e di conseguenza a calmare i nervi.
Ho cominciato a frequentare l’Adidas Run Base e di conseguenza a sentirmi più forte.

adidas run base

Non corro, eppure…

Ho partecipato a una lezione di yoga in parco Sempione con uno staff magnifico, sono stata ad alcuni incontri ( leggi QUI il racconto dei Funky Runners) e all’ultimo incredibile workshop “Mente e corpo. Allenati con la testa”, dove ho trovato risposte non solo al mio approccio con lo sport ma anche al modo di pormi davanti a problemi di lavoro.

Perché l’Adidas Run Base mi ha conquistata così, non annoiandomi con la questione performance ma diventando la compagna secchiona nella mia ricerca di benessere psico fisico.

Che cos’è esattamente? Uno spazio in centro a Milano dove puoi, dopo esserti iscritto, avere il tuo armadietto e accesso a spogliatoio con docce. Qui trovi tutta una serie di servizi gratuiti: yoga, workshop molto approfonditi e ben fatti, allenamenti pre corsa, coach, professionisti che ti possono suggerire sulle calzature e molto altro.

Si trova tutto online: date, cosa, quando.

Ora faccio sport, continuo a non correre e non so se sono più bella. Di sicuro sono più forte e più calma.

FUNKY-ADIDAS-RUN-BASE-day

io e il Giuse di Funky Runners all’Adidas Run Base

Grazie Camilla Zelda was a writer per aver scattato alcune delle foto del post <3