Tanto mi basta, a guardar loro. 20 Maggio 2016 – Pubblicato in: The Funky Diaries

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Oggi è il mio compleanno ( scrivo questo post il 17 maggio per pubblicarlo tra qualche giorno).
Nulla di nuovo, è già successo 38 volte.
Ho pensato a lungo a quello che avrei voluto fare ma come ogni anno è arrivato il giorno e non mi è venuto in mente nulla di divertente.

Ridere per niente, perdersi col sorriso sdraiati su un pavimento con poche cose a disposizione, progettare grattacieli con entusiasmo e scoppiare di gioia nel distruggere una costruzione a cuscinate saltellando quà e là.

Tanto basta, a guardar loro.

Tanto mi basta, a guardar loro.

Sarà la stanchezza, Maggio è sempre pesante per tutti, ma il divertimento puro, quello di pancia, quella risata improvvisa che scuote dentro, ultimamente riesco a viverla solo attraverso i miei figli.

E’ tanto, mi rendo conto, ma non abbastanza. Io non devo vivere per loro ma con loro, credo.

Tra i pro di essere mamma c’è anche questo, anni risparmiati di analisi: riescono sempre a riportati alle giuste necessità quando meno te lo aspetti.

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Il senso di tutto sta nel divertimento. Eh, già. E come si fa?
Bisogna fare, correre, ci sono doveri e responsabilità. E la felicità?

Pensate a a fermare il mondo dei devo per un’intera mattinata e chiamare un’amica per un appuntamento davanti a un caffè e delle costruzioni. Sembra assurdo?

Io ho provato a immaginarmelo. E a sorridere immaginandomi davvero nel gioco.

E poi ho pensato che questo strambo pensiero ha un senso immenso, altrimenti come spiegare il successo di questi appuntamenti creativi che vanno alla grande?

Al posto dei mattoncini ci sono gomitoli e uncinetti, o teglie e farine, o carte da origami e colle, eppure, è la stessa identica cosa: il successo dei workshops creativi sta forse nel riportare gli adulti a una dimensione creativa, sì, ma estremamente ludica.

E allora oggi mi farò un regalo: spengo tutto.
Voglio provare a giocare io, con le loro costruzioni prima che rientrino.
Lo voglio fare senza pensieri. Senza di loro.

Io, oggi, voglio giocare.

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