Quel che ci è successo lì, rimarrà lì… 8 Luglio 2016 – Pubblicato in: Ci piace! kids, Kids, The Funky Diaries – Tags: Disneyland Paris
Penso a come scrivere questo post dalla prima notte passata al Newport Bay, mentre mi rigiravo nel letto più comodo nel quale abbia mai dormito e dopo aver raccattato diversi chili di bambino dal corridoio della stanza.
Il tempo di far pipì urlandogli: “Togli le scarpe e vieni a lavarti i denti”
Le scarpe le aveva tolte, per il resto, giaceva a terra in un sonno profondo: sarà la terza volta in sei anni che lo vedo soccombere a Morfeo di botto, non gli somiglia per niente ma è stato tutto così… Ecco, così come?
Poi ho capito che non si potrà mai raccontare del tutto e che questa, rimane la sfumatura più bella del nostro viaggio.
Disneyland Paris non è come gli altri parchi divertimento visitati che sebbene abbiamo adorato, non c’entrano nulla con la nostra ultima esperienza.
In altri posti siamo andati a divertirci sulle attrazioni, i bimbi a scatenarsi, a cercare l’adrenalina. Disneyland Paris è invece emozionale. Emozionale all’inverosimile.
Ecco perché questo ritrovarsi madre e figlio, in un’intesa che non ci è permessa durante la nostra normale vita frenetica, 3 giorni e due notti solo noi, non sarebbe stata la stessa cosa in nessun altro posto.
E a scriverlo è miss scettica, quella che pensava a questo viaggio per suo figlio, quella che si aspettava un mondo cartonato, visibilmente falso, plastico e artefatto.
Invece, la scenografia è pazzesca, è un villaggio talmente vero ai sensi da farti dimenticare che lì, non ci vive nessuno.
Emozionale, dicevo: groppone in gola, tante volte, occhi lucidi, spesso, batticuore, sempre.
Tutto condiviso, madre e figlio.
E’ uno spettacolo tra gli spettacoli, ecco cos’è.
Varrebbe quasi la pena arrivare di sera, cenare e correre a vedere lo spettacolo di chiusura del parco: mai vista una cosa del genere e scusate se mentre riprendevo non sono rimasta ferma, ma vibravo, giuro.
I fuochi d’artificio, i giochi di luce, il tutto mischiato alle note di quei film che ti toccano dentro, visto che fanno parte di quella che sei stata e parte di quello che sono già i figli. Dal re Leone passando per Peter Pan.
Ecco, iniziare così la visita a Disneyland, renderebbe subito l’idea: cuore pieno, anima leggera.
Già lo sapevo che avrei dovuto scrivere due post sull’esperienza, dovrò farne uno con le informazioni sugli spettacoli, il nuovo Mickey and the Magician, perché valga davvero la pena vederlo, di come ho pianto davano a Elsa che canta con Olaf sebbene non sia assolutamente legata a Frozen…
Però ecco, sarà un post poco concreto, ma ora, prima di qualsiasi informazione che si può trovare in giro, spero sappiate che cosa vi succederà.
Cosa vi rimarrà o meglio, cosa rimarrà lì a DisneylandParis di voi, perché vi capiterà, non riuscirete a esprimere del tutto l’emozione tornati a casa, e credo che sia per questo che Disneyland Paris è così, così?
Lasciamo la sfumatura di gioia senza nome, tanto è quella che vi farà pensare: dovrò tornarci.
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Commenti
Elena Valli Luglio 08, 2016 - 11:36
Che bel racconto, sul video mi sono scesi due lacrimoni.. Chissà se un giorno riuscirò a realizzare questo sogno.
Un bacio
Elena
Angie Luglio 08, 2016 - 17:02
Partiamo il 19 luglio
Il 20 il nano fa sei anni
Già sto in trepidazione
Anna Luglio 12, 2016 - 21:15
Oddio quando ci sono stata io non era ancora uscito Monsters & Inc.
Mike Wasosky!