Ma come si fa a crescere professionalmente in Italia? 28 Febbraio 2017 – Pubblicato in: The Funky Diaries
Mi sono dovuta sedere più volte davanti alla commercialista quando decisa, mi spiegava che non ero più libera professionista ma imprenditrice.
E più volte mi sono chiesta come mai ci sono persone che si auto qualificano tranquillamente in questo modo e altre, che faticano anche solo a farsi prendere sul serio pur facendo grandi cose.
(Una risposta è sicuramente: avere le giuste amicizie.)
Ceo presso me stesso e affini.
Forse lo hanno scritto talmente in tanti che quando ti presenti spiegando che sei partita con un blog, difficilmente riuscirai a uscire dallo stereotipo – mi faccio i selfie vedo gente -.
La rete è democratica. L’ho pensato a lungo. Anche perché sono partita investendo solo sul dominio (30 euro?). Poi le prime foto fatte da Zelda was a writer e un amico smanettone che ci ha reso un sito vero.
Oggi ho due lavori: vivo di collaborazioni sul blog e dell’e-commerce connesso al sito.
Ma tutto è cambiato e non come credevo.
Un tempo si poteva pensare di rischiare e cercare di aprirsi un negozietto. Si parlava con le banche, con i parenti, si mettevano avanti i soldi della caparra di un posto in affitto e con un fido si comprava la prima merce. Esempio generico.
Oggi, con una somma ben più abbordabile, ti puoi aprire un sito.
Invece di somme ingenti per l’affitto inizi con un bel mille euro piazzati alla perfezione per fare pubblicità alla tua pagina facebook o per far arrivare visite al tuo sito.
Mettici che hai anche dei contenuti non male, che hai fatto un bel blog e che le foto sono carine.
Io dico che partendo da zero con un 3000 euro arrivi allo stesso livello di tante di noi che siamo online da quasi 10 anni.
E’ un male? No, è il mercato e gli strumenti che sono cambiati.
Crescere professionalmente in Italia?
Come sempre, sei hai soldi di partenza è più facile farne altri.
Poi succede che magari, senza santi in paradiso, cresci. Ci avevi visto giusto ma sei in quella via di mezzo insidiosa. O investi per raddoppiare il giro d’affari (Prestito? Fido?Investitore?), anche per pagare collaboratori ché da sola tutto non si può fare, oppure cerchi di capire quali strumenti ti offre lo stato.
Che dai, non siamo un paese di multinazionali, le micro imprese, le ditte individuali e altre piccole realtà che stanno facendo bene ci sono, un sottosuolo di persone che passin passetto si stanno dimostrando solide, se non fosse solo per il fatto che non potranno mai fare grandi buchi.
Invece: nulla.
Non chiedetemi di informarmi bene sui bandi: fatto.
L’anticipo delle tasse non permette di investire un solo euro in più.
Nessuna facilitazione, anzi. Eri nei minimi e hai guadagnato più di quanto previsto? Nessuna pacca sulla spalla, ora paghi il doppio.
Io sono per pagare le tasse, sempre.
Ma parliamoci chiaro, basterebbe non farci pagare anticipi su anticipi per lasciarci crescere.
Le grandi aziende fanno e hanno fatto buchi enormi e di solito, chi ci rimette, sono piccoli e medi fornitori che non verranno pagati dal colosso di turno. Difficilmente i vertici manageriali ne risponderanno. E’ una storia che abbiamo già letto e sentito più volte.
A noi, soprattutto quelli che rispondono personalmente del rischio di impresa, nulla.
Allora si procede a testa alta ma molto lentamente. Ha senso?
Noi anticipiamo, proprio noi che da un anno all’altro non possiamo mai pianificare le entrate.
Proprio noi, che l’anticipo va assolutamente versato ma possiamo essere pagati a 90 giorni e possiamo anche non essere pagati. E’ così.
Dai, mandiamo la lettera dell’avvocato e poi vediamo se magari già dall’anno prossimo cominciano a saldarci un pagamento che a volte è quantificabile in meno di mille euro.
L’anno scorso ho aspettato sei mesi per incassarne 500.
Forse sono troppo semplice io o forse la verità è che non interessiamo a nessuno.
Non è la blogger, non è l’artigiano, è tutta una serie di professionisti che non è assolutamente tutelato.
Siamo in tanti a crescere lentamente ma bene e nessuno dico nessuno, ha pensato di aiutarci pensando a un piano economico.
Non siamo l’America, non lo siamo mai stati. Non era anche questo che ci ha reso famosi?
I nostri artigiani, la nostra creatività ecc…
E allora tutelateci. Che qui manca l’ABC, visto che veniamo pagati con mesi di ritardo.
Io ci ho messo la mia etica: produco qui e pago quanto devo pagare. E sarebbe tutto immensamente più facile se i miei prodotti costassero la metà. Basterebbe sottopagare qualcuno in un altro paese: occhio non vede, cuore non duole.
7 anni di blog. Quante realtà ho visto nascere e crescere con successo. Vorrei sapere se le hanno viste anche i nostri politici. Perché se le avessero viste le avrebbero aiutate, vero?
Sveglia! L’italia è una repubblica fondata sul lavoro.
Siamo milioni a esserci inventati qualcosa con le nostre sole risorse.
A questo punto, visto che sembra importare poco, tutto quel che arriva e versiamo mi sembra più un regalo alle casse dello stato. Non dovrei aver questa questa percezione, o sbaglio?
“A volte mi chiedo se non mi costerebbe meno stare ferma a fissare un muro.”
Citazione di una persona a me molto cara.
Commenti
Roberta Febbraio 28, 2017 - 17:58
Ciao, ti leggo da un po’, possiamo essere diverse per tante, tantissime cose, ma mi piace molto il tuo stile, anche se lontano anni luce da me, soprattutto mi piace il tuo modo di fare e comunicare quello che fai col blog, anche i problemi. Eh be’, anche noi siamo impegnati con una piccola attività in crescita, lenta ma inesorabile (speriamo!), anche su internet, e come non possiamo sottoscrivere ogni parola di questo post. Anche se facciamo cose molto diverse dalle tue, siamo tutti nella stessa identica, odiosa barca. Anche io sono stanca di cercare bandi che non esistono, piccole cose in Emilia Romagna, veramente poca cosa. Va il digitale, il tecnologico, le “start up” (di m….), per i finanziamenti. Anche io sento che siamo una terra di creativi, e questa cosa è un serbatoio di ricchezza inutilizzato, invisibile, molti ripiegano restando hobbisti tutta la vita (conviene no? non a chi vuole crescere, essere alla luce del sole, andare all’estero, ma ti costringono a fare l’hobbista! o cmq l’hobbista sopravvive molto più decorosamente…). Be’, insistiamo e buona fortuna a tutti… Ma non è solo la fortuna che ci meriteremmo. Robera
justine Marzo 01, 2017 - 09:18 – In reply to: Roberta
Ho dovuto tagliare una parte del post perché era ormai un papiro. Il digitale, il tecnologico. Ok, son contenta che ci siano agevolazioni ma non mi pare di abitare in un paese che vive di queste innovazioni. Quindi perché? Se poi non ci sono aiuti su quello che più sappiamo fare. Grazie per il commento e avanti tutta
Alessandra Febbraio 28, 2017 - 23:24
Ma quanto hai ragione! A volte penso che dai vertici non si veda bene la base…
Io verso due contribuzioni perché sono dipendente part time e anche libera professionista (perché solo con mezzo lavoro non sopravvivo) ma se sono in gravidanza me ne spetta solo una, cioè la metà. Non mi sembra proprio proprio giusto…
{Non sarò mai abbastanza cinico
da smettere di credere
che il mondo possa essere
migliore di com’è
Ma non sarò neanche tanto stupido
da credere che il mondo
possa crescere se non parto da me}
Brunori sas
justine Marzo 01, 2017 - 09:14 – In reply to: Alessandra
E’ ingiusto e senza senso.
Se non ricordo male mi hanno calcolato la maternità sul mio fatturato di due anni prima. Ovviamente, crescendo, se lo avessero calcolato sull’anno precedente, mi sarebbe convenuto. Io anticipo, loro vano di due anni a ritroso. Bho.
Simone Marzo 01, 2017 - 09:00
Ciao Ju,
ho avuto ospiti ad inizio anno degli studenti americani curiosi di vedere come funzionassero le cose qui, e conoscere la mia realtà. E’ stata molto chiara la differenza el vedere la loro espressione una volta presentati i paletti fiscali che siamo obbligatio a rispettare e l’aiuto inesistente o sotto forma di aria fritta che ci arriva..
La mia scelta mi da tanta felicità ma vorrei riuscire a vivere e non solo a far vivere gli altri!
justine Marzo 01, 2017 - 09:12 – In reply to: Simone
O cambia qualcosa oppure sempre più, saremo un esercito di persone che lavorano per sopravvivere e soprattutto di cattivo umore.
Daniela Marzo 01, 2017 - 11:02
Carissima, condivido in pieno quanto dici. Se la questione pratica momentanea é la difficoltá di far fronte al pagamento degli acconti potresti ricorrere all’istituto del “ravvedimento operoso” che ti permette di pagare le imposte con ritardo, con una sanzione che ad oggi é molto bassa. È un mezzo del tutto legale per pagare il dovuto in tempi piú lunghi, anche un anno dopo, ma prima della presentazione della relativa dichiarazione fiscale. Certo non è la soluzione del problema, ma é uno strumento cui ricorrono spesso le imprese in difficoltá finanziaria. Secondo me è una opzione da considerare, certo non la soluzione definitiva del problema. In ogni caso…non mollare!!
justine Marzo 01, 2017 - 17:38 – In reply to: Daniela
Cara Daniela,
al momento il mio problema non è non riuscire a pagare, il problema è che avendo pagato TUTTO non sono riuscita nemmeno a fare un minimo di investimento in più di quanto già programmato.
Il ravvedimento operoso lo conosco, ma lo trovo anche pericoloso, lo fai una volta, due, tre, e ti ritrovi troppe cose indietro.
E comunque, come dici tu, non risolve il problema nostro, risolve solo a chi incassa agevolarti.
La difficoltà a pagare perché a tua volta non sei stato pagato non è più ammissibile, servono tutele.
Chissà come mai le volte che ho lavorato con l’estero non ho mai dovuto sollecitare alcun pagamento.
Non mollo no, ma uso quel poco di voce che ho per provare a porre l’attenzione su quello che non è solo un problema mio: avanti tuttaaaaaaaaaaaaaaa!
Magda Marzo 01, 2017 - 12:10
Oh come ti capisco! E ogni volta che poi se ne escono con frasi sui giovani mammoni? choosy o con poca iniziativa?
Giovani che a dir loro non capiscono che il mondo del lavoro è cambiato e non esiste il posto fisso..
A me va benissimo non avere quell’idea di lavoro, l’avevo il posto fisso e mi faceva sentire in gabbia, ma ora che ho p.iva è sempre solo tutto in salita, tutto complesso e non si ha nemmeno mai la certezza di fare le cose nel modo corretto perchè l’organizzazione fiscale è peggio di una giungla.
non so come spigarmela perchè da qualunque punto la guardi non è uno stato che aiuta a crescere, non è uno stato che infonde fiducia è solo uno stato per cui provare rabbia e timore…
il messaggio che passa è di lasciare i sogni nel cassetto e non provarci nemmeno, che razza di stato è questo?
gli aiuti e le agevolazioni sono solo per le grandi aziende… bah
io son sempre più convinta che siano solo tutte fregnacce che ci raccontano, non c’è nulla di sensato in tutto ciò
vogliono solo un gregge di disperati pronti ad accettare le condizioni che gli si pone senza pretendere nulla.
justine Marzo 01, 2017 - 17:31 – In reply to: Magda
Il problema infatti è che il morale non ce l’ha più nessuno, poi ti fai un giro sui social e vedi tutti sti commenti arrabbiati. La frustrazione alimenta odio e invidia. E per fortuna che lo stereotipo italiano e tutto sorrisi e canzonette!
Melissa Marzo 01, 2017 - 16:26
Quanta ragione che hai! Mio marito è artigiano ed è nelle tue stesse identiche condizioni, meno male che il lavoro che ha gli piace e lo fa con passione (fa il gelato! vorrei ben vedere :D) altrimenti con tutti questi anticipi avrebbe già chiuso bottega. Io per contro ho un lavoro dipendente, lavoro 8 ore al giorno e neanche mi piace ma devo tenermelo stretto perché… beh i motivi li hai elencati tutti tu… ti pare giusto?
Resisti e come dico anche a lui: mica gliela daremo vinta?!
justine Marzo 01, 2017 - 17:29 – In reply to: Melissa
Non gliela daremo vinta, ma è giunta l’ora che cambi qualcosa, che come dice una mia cara amica siamo la generazione che non dorme mai e i figli non c’entrano…
Monica Marzo 01, 2017 - 17:17
Ciao,
ho letto il tuo post d’un fiato… vero verissimo e incoraggiante e triste allo stesso tempo!
Io sto lottando per crescere e migliorare la mia attività, ma non è facile.
E’ bello leggere post come questi perchè viene da pensare che nessuno è solo e fa venire voglia di provare, comunque e sempre!
In bocca al lupo a tutti! ^^
justine Marzo 01, 2017 - 17:28 – In reply to: Monica
Dovremmo parlarne così tanto da riuscire ad essere ascoltati, spero!
Crepiiiiiiiiiiiiiiiii
silvia Marzo 02, 2017 - 14:38
La storia degli anticipi sul presunto fatturato e´un’assurdita’ che solo uno stato disfunzionale come quello italiano puo’ inventare. Soprattutto perche,’ in totale asimmetria, quando deve rimborsarti si inventa il credito di imposta da spalmare su milioni di anni… Credo sarebbe importante cominciare a farsi sentire con camere di commercio, politici in modo organizzato….fare lobby insomma…non ho personalmente molte speranze…ma se ci riescono 4 tassisti in croce…
Comunque sui mancati pagamenti e altre pratiche, mi dispiace dire che e’ un problema culturale…troppi lo fanno, troppi sottopagano dipendenti (400 euro al mese un grafico dichiarato per lavorare qualche giorno al mese e non full-time), ecc.