Creare un’impresa è un’impresa 22 Settembre 2015 – Pubblicato in: Funky Projects, LaBag and co. – Tags: , ,

creare un'impresa

Le borse, l’eshop e varie, cosa sta succedendo?
Di tutto. Una o più volte al giorno, indifferentemente lontano o in prossimità dei pasti.
La verità, è che da un sogno sto capendo solo ora che si tratta di creare un’impresa.
Suona subito diverso, il sogno è bello, l’impresa comporta burocrazia, numeri, ansia e mi richiede di tirar fuori le cosiddette.

L’aggiornamento più concreto è l’avanzamento della mia ruga naso labiale.

La prima cosa che ho imparato sull’intraprendere una nuova attività è che bisogna avere pazienza.
Tutto quello che potevamo fare, Camilla di Zelda was a writer e io, l’abbiamo fatto.
Consegna disegni, modifica prototipi, strategia di comunicazione, mood board: fatto, fatto, fatto e fatto.
Ma se fosse solo quello il lavoro, sarebbe fin troppo semplice.

Per fare le cose seriamente bisogna conoscere i propri limiti e affidarsi a professionisti.
La commercialista è solo la prima colonna portante, non la ringrazierò mai abbastanza per avere ancora voglia di spiegarmi la stessa identica cosa cento volte al dì.

funkymamacollection

Questo è un post per mettere le mani avanti, sono partita in quarta dicendovi:”Ehy, sto facendo le borse, vi aggiornerò, promesso!” Poi il silenzio.
Ecco, volevo dirvi che ci stiamo lavorando tanto, tantissimo, ma bisogna rispettare i tempi della burocrazia e dei vari professionisti.

Tra le pratiche da fare ci sono attività che richiedono calma olimpionica: aprire una società? Che tipo? Non farlo? Farlo in Partita Iva?

Business plan, va fatto! Ma va fatto con con elementi importanti: costi, certo, ora chi ne sa mi riderà dietro ma vi assicuro che bisogna metterci dentro cose che nemmeno avevo previsto o meglio uscite che non sapevo uscissero e a quanto pare escono ovunque: dai lati, dalle uscite d’emergenza, da portelloni anti panico, portone principale ma anche da sopra, da sotto e…
Respiro profondo.

Registrazione di un marchio: si può decidere di farlo autonomamente, seguendo la modulistica della camera di commercio  o affidarsi ad uno studio. Si può anche decidere di intraprendere una ricerca di anteriorità di utilizzo del marchio, lo sapevate? Io no.
Serve per capire se il nome scelto è già stato usato in passato.

strafi-1

La produzione delle borse procede. Abbiamo trovato i materiali adatti, modificato dettagli che secondo me faranno la differenza e diversificato i modelli.

Lo so, lo so, lo so cosa volete sapere, me lo avete scritto in tante, ma non lo so.
Ora vi spiego perché.

Il prezzo: non posso farlo finché non abbiamo la borsa definitiva, ogni piccola cosa ha un costo. Settimana scorsa ho ricevuto altri due prototipi, c’erano ancora un paio di cose da cambiare, la buona notizia è che ho già consegnato lista modifiche, scelto materiali definitivi e colori.
Credo, quindi che mi daranno le informazioni definitive questa settimana.

So che non posso cavarmela così, con un post di aggiornamenti che non sono aggiornamenti, sono quindi felice di mostrarvi il prodotto che verrà messo in vendita prima de La Bag: le …zzi miei! Anche se chi mi segue sui social le ha già viste, vi mostro il lavoro fatto da Camilla, le #zzimiei, come volevamo presentarvele.

pochette #zzimiei
Era 31 maggio 2010, la prima volta in cui postai una foto di alcune bustine cucite e ricamate da me, sono certa che qualcuno le ricorda ancora: …zzi miei era ricamato a punto croce!
Chi l’avrebbe mai detto, da un semplice d.i.y. a produzione vera e propria…
No, mi spiace, non so quando potrò metterle online, manca la parte dei termini d’uso che stanno scrivendo secondo criteri severi e in linea con la legge italiana. Ma una volta completato anche questo step, dovremmo esserci.

Vi chiedo ancora un attimo, un po’ di pazienza, io l’ho quasi finita ma non mollo.

#zzimiei rosa

Tutte le foto del post sono di Camilla zeldawasawriter.com