Di blog e strategie. Ehm. 11 Aprile 2016 – Pubblicato in: Blogging, Funky Projects – Tags: ,

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Nella foto, biglietto d’auguri fighi del passato di Zelda was a writer

Mi ero promessa di scrivere un post al mese sul mondo dei blog, sul quel che sto facendo o dritte sull’e-shop che scopro pian piano…
Questo articolo è stato messo in calendario tempo fa, eppure mi ritrovo a scriverlo ora, con nessuna idea in testa. Oppure troppe.

Partirò dagli articoli che leggo, quelli su blog e strategie, su come crescere di qui e di là.
Sto reagendo come per il mio lato B, piatto e cadente, ricordate il post piovono paranoie? Ecco, riassumendo dicevo che se mi devo contorcere per vedermelo non è più un problema mio ma di chi mi sta dietro. Tac: risolto.

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la risposta dell’esperta Paola Maria, assieme al mio –>QUI

Sempre con lo stesso umore, sto affrontando la strategia.
Sono ancora troppo una ragazza di pancia, mi annoiano gli schemi e excel mi odia (mai quanto la Kondo, ma siamo lì).

Insomma, per trovare la giusta voglia di fare, l’entusiasmo e la passione, la strategia al momento non ce l’ho.
E non la voglio.
Un po’ perché non son stratega, quindi pace, un po’ perché poi dovrei portarla avanti e rischierei di appiattirmi e bloccarmi da sola.

Comunque ultimamente sono zen, fatalista e calma.

Il web non doveva essere il mondo della sperimentazione, delle cose nuove, dei progetti fatti su misura assieme?

Sono un’influencer? Dipende da cosa significa.
Se si parla di una figura che un marchio o un’agenzia vogliono interpellare per veicolare un prodotto su un target che somiglia a noi, allora si.

Nel senso che secondo me, almeno per quanto mi riguarda, la mia professionalità culmina in una grande risorsa: conoscerci.

ConoscerCI, certo, mi ci metto in mezzo. Siamo donne, abbiamo già compiuto i 30, siamo Strafi e tutta una serie di dati statistici che non amo ma che l’online può procurare con esattezza e che servono ai clienti.

Ma più di tutto, so cosa non vi piace. Se è vero che carta canta, il vostro non leggere determinati contenuti determina con chiarezza quello che non vi piace. E poi grazie, perché tutte le volte che vi ho chiesto un parere lo avete dato.
E anche: mannaggia a me e a quando ve lo chiesto…

Perché ora per rispetto, per coerenza, per gratitudine, cerco di non fare determinate cose.

Una cosa so fare io: proporre un progetto, un contenuto, una serie di foto che so essere nelle nostre corde.

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Fatalista, dicevo. Aspetto ma senza aspettare. Presento idee, progetti, quante cose si potrebbero fare con calzamutanda, ad esempio?
Ci penso e rido da sola, ancora nessun marchio di collant che voglia metterci lo zampino? Dai che ci possiamo pensare con calma con l’estate di mezzo, su, su, che le idee non mancano.

Insomma, da quando non sento più il peso di avere una strategia va tutto meglio: umore, lavoro e potrei scommettere che c’entra qualcosa anche con il mio contorno occhi che appare più rilassato…

Eccolo qui, un inutilissimo post su blog e strategia. Ma se anche a voi, in qualsiasi ambito, venisse addosso la sensazione di sentirsi schiacciati da un disegno troppo ben definito dal quale non si può uscire dai bordi, bhè, ecco, colorate fuori dal foglio!
Vi farà diventare i numeri 1? Non lo so, ma fa bene dentro.