50 shades of green 12 Marzo 2015 – Pubblicato in: The S factor

La sentite la primavera nell’aria?

verdure

Io eccome. I sensi si accendono. La luce innalza i livelli dei ferormoni. Gli odori riempiono l’aria. Tutto intorno parla di una rinascita, anche sessuale. Capita però che di questa rinascita degli ormoni non tutte possano godere appieno. C’è chi è single per scelta, sua o degli altri, chi non trova l’uomo giusto perché sogna il principe azzurro, e chi non trova nemmeno uno straccio di amante da una notte e via, per pigrizia, per paura o perché semplicemente di maschi decenti in giro ce n’è sempre meno, stanno diventando razza protetta, loro. E intanto noi ci stiamo estinguendo lentamente, ma inesorabilmente, per noia. Come al solito sto divagando. Strano, non mi succede mai. Dicevo, c’è quindi chi è single e ha una sana, buona e giusta voglia di scopare. Che si fa in questi casi? Ci si deve arrangiare mi pare ovvio, bisogna fare saving, far rientrare tutte le risorse, si smette di delegare e si prende la situazione in pugno… o tra le dita. Nei tempi di crisi e carestia, alla fine, l’autarchia ci ha sempre salvato le chiappe. Perché non può succedere nel sesso?

Vero è che, insomma, se quella cosa lì la facciamo già da un po’ – spero avremo scoperto tutte che la nostra miopia non dipende da quante volte ci siamo toccate ma molto probabilmente da nostro padre o nostra madre – c’è bisogno di un cambiamento, bisogna dare una rinfrescata al repertorio. E siccome va tanto di moda il riciclo e in natura non si butta via niente, perché non chiedere aiuto proprio alla natura circostante che in questi giorni si sta risvegliando?

Partiamo da un classico, il simbolo dell’estate, delle costiere soleggiate, un classico dei preliminari: il limone. Chiaramente il limone non può essere usato come oggetto sessuale, così corto e largo vi sembrerebbe di farlo con John Belushi, ma mi sono sempre chiesta perché baciare appassionatamente qualcuno si dica “limonare”. Dipende forse dal fatto che che il suo succo è aspro e invitante al tempo stesso? Che stimola le papille gustative? Che l’idea sulla carta ti dà un certa repulsione ma poi non ne puoi più fare a meno? Sono convinta comunque che un pamphlet divulgativo sulla teoria e pratica del limone dovrebbe essere lettura obbligatoria dalla seconda media in poi. Perché se baci qualcuno e sbavi come un labrador non arriverai nemmeno a una strizzatina di capezzolo.

Proseguiamo con un’altra verdura di stagione: il carciofo. Siete ancora in tempo, la sua stagionalità naturale va dall’autunno alla primavera, e se ne possono contare diverse varietà. Per le più delicate consiglierei quello senza spine, il romano, detto anche mammola. Per quelle di noi che hanno gusti diciamo più forti e decisi opterei per la variante sadomaso del carciofo, lo spinoso sardo. Che sì, insomma, non c’è gioia senza sofferenza, godimento senza dolore, rosa senza spine. Io ve lo dico, non sono tipo da mammola.

CARCIOFO

Altro giro, altra verdura: il cavolfiore. Rien à faire, tende a sfaldarsi e poi da recuperare è un casino.

L’asparago invece potrebbe dare grosse soddisfazioni: sottile che tende ad allargarsi verso il fondo con qualche escrescenza che non guasta mai. Ce ne sono diverse varietà, verdi, bianchi, violetti, e pare che facciano un gran bene per il fegato e agiscano contro la cellulite e la tristezza. Chissà se funzionano anche per assorbimento?

asparagi

La carota, si vabbè, roba già vista, va bene per chi ha appena iniziato e non ha voglia di rischiare. Però ripensandoci, dal momento che favorisce la stimolazione di melatonina, si potrebbe pensare di lanciare una nuova moda. Voglio dire, è Inutile che vi facciate una Brazilian Wax, se poi non ce l’avete anche abbronzata.

Porri e ravanelli vanno bene come entrée in attesa del piatto forte (tornate alla voce carciofo).

Da non sottovalutare la frutta secca. Le noci sarebbero grado di sostituire degnamente le Geisha Balls, e con quella zigrinatura potrebbero rivelarsi anche più efficaci. L’unico inconveniente è che potrebbero non essere proprio silenziose. Sì insomma, se cercavate qualcosa di discreto con cui recarvi in ufficio la mattina, le noci non vanno bene.

I piselli, nonostante il nome evocativo, servono a ben poco.

Tutt’altra storia invece per il topinambur che, grazie alla sua particolare ergonomia, potrebbe andare a stimolare punti che un uomo non aveva mai nemmeno sfiorato. E magari portate a casa anche un orgasmo multiplo, che sì esiste, ma è come Atlantide, tutti ne parlano ma nessuno l’ha mai vista.

topinambur

Insomma, la bella stagione è alle porte. Se ancora non avete un uomo, non affannatevi a rincorrerne uno, in natura trovate già tutto ciò di cui avete bisogno. Un’alternativa economica, leggera e soprattutto bio.

[disclaimer: le pratiche erotiche qui sopra suggerite sono state messe in atto da professioniste esperte. Nel caso si verificassero tentativi di emulazione, solleviamo qualsiasi responsabilità sull’eventuale smarrimento di oggetti preziosi o di dichiarato valore affettivo]